Ah non me l’aspetaaavo …

4 febbraio 2017

Nella prima partita del 6 Nazioni tra Scozia e Irlanda, ciò che ha spostato l’ago della bilancia a favore degli Highlanders è stata la loro terza meta segnata dal trequarti centro Dunbar, diciamolo. Non sempre, quando fai una” furbata”, ti va bene; questa volta, agli scozzesi la furba (o sopraffina?) è andata che è un piacere. La furba, per chi non mastica molto di rugby, è una touche giocata in modo “anomalo”, per lo più ai cinque metri o comunque nei ventidue d’attacco, ovvero non con il canonico lancio per i saltatori. Esistono due-tre opzioni, tipo il gioco a due tallonatore-pilone, due varianti, o chiamando in causa il mediano di mischia aprendo lo schieramento; vengono usate di rado, ovviamente, altrimenti addio sorpresa, e non sempre vanno a buon fine. Gli scozzesi sono andati oltre. Hanno messo un trequarti centro (!) nello schieramento, il secondo della fila. Il tallonatore ha lanciato su di lui senza nessuno schema tipico della touche, cioè gli uomini che si spostano, il pilone che va a prendere un seconda o terza linea per le cosce per sollevarlo, questi ha preso la palla con un saltello e si è buttato nello spazio lasciato libero da un inebetito schieramento irlandese. Genialata scozzese, ma anche gli irlandesi a little bit ducks. Chiaro che vedere un trequarti centro nello schieramento di touche avversario (ma quando è stata l’ultima volta?!) ti disorienta un attimo. “E questo!? Cazzo ci fa qua?” pensi in quei pochissimi secondi che separano la formazione dello schieramento dal lancio “Va beh: lo hanno messo lì per cercare di destabilizzare, per fare un po’ di casino, per cercare di farci bere che potrebbero tirare su di lui … “. Esatto. Dopodiché, a “bevuta” avvenuta, ti esce quel monosillabo esclamativo che è il must della pubblicità della Opel.

Vuoi vedere che alla prossima touche in attacco ai cinque metri, tra un po’ di tempo, qualcuno s’inventerà di mettere il mediano di mischia nello schieramento, lanciare la palla a lui mentre un seconda linea lo tira su e poi lo lancia oltre lo schieramento avversario?


Buono acquisto per cucchiaio di legno cedesi

22 febbraio 2014

Da che l’Italia ha fatto cambiare nome al 5 Nazioni, la partita con la Scozia è (quasi) sempre stata identificata come quella della posata. In questo caso il cucchiaio. Di legno, come usava una volta. E’ successo sovente che la Scozia giocasse male e commettesse parecchi errori e che l’Italia riuscisse nel non facile intento di fare peggio. Una delle partite simbolo non è una del 6 Nazioni bensì quella decisiva per il passaggio del turno ai mondiali francesi del 2007.

Quella dell’Olimpico di oggi non faceva eccezione. La Scozia, purtroppo per lei imbarazzante, delle prime due partite aveva già il cassetto aperto per far posto all’ennesima posata. Gli azzurri avevano il fattore campo da sfruttare, fattore che con gli Highlanders ha portato 5 vittorie nel torneo.

Nel supermercato c’è stata un po’ di confusione ma alla fine il buono acquisto ce lo siamo tenuti noi. La confusione è stata evidente anche nelle espressioni di Brunel, tra cenni di sì col capo e pugni battuti sul tavolo. Al 30’ dobbiamo dire “grazie, signore, grazie” perché a Weir non si stacca la palla dalle mani con sostengo al largo: era meta fatta.

A un certo punto sullo schermo gigante appare la scritta “Placcato o placcatore che non rotola via”; se è il secondo ok, punizione, se è il primo pure ma per lui … (tipo bacchettata sulle dita). Poi, poco prima della pausa, lo scozzese d’Italia, Allan, prova a regalare il buono acquisto per la posata ai suoi mezzi connazionali. Dopo quattordici minuti dalla riapertura, Dunbar non rispetta la fila e s’infila per restituire il buono ma il banco resta ancora un po’ lontano. Approfittando di un attimo di assopimento azzurro ci va dodici minuti più tardi e lo piazza sul banco. Quando l’Italia, risvegliandosi, lo trova lì rincorre immediatamente la Scozia con Furno e lo restituisce a sua volta. Ma la Scozia, molto gentilmente, di questo buono non ne vuole approfittare e proprio quando il supermercato Olimpico sta per chiudere la saracinesca, Weir ce lo ficca sotto. E mo’ che famo? Ce lo teniamo?