Ripudiati

La Fir ha in gestione la Cittadella del Rugby di Parma (sino al 2032) per il tramite dell’ex presidente, ora onorario, Giancarlo Dondi, ed è socia unica delle Zebre che partecipano al Pro14, campionato celtico-italiano da settembre celtico-italiano-sudafricano (se tutto andrà come si spera con la pandemia). I Panthers Parma sono la squadra di football americano che partecipa al campionato italiano di Prima Divisione che ha vinto quattro volte consecutivamente dal 2010 al 2013 e saliti alla ribalta anche per il libro di John Grisham “Playing for Pizza”. Da che esistono, i Panthers sono sempre stati ospitati nello stadio del rugby, il Lanfranchi, sito in Viale Piacenza sino al 2008, gestito dalla società di rugby; stadio nel quale, per alcuni anni, hanno giocato ben due squadre del massimo campionato italiano (il GrAN oltre alla Rugby Parma). Le Zebre della Fir giocano nel nuovo Lanfranchi di Moletolo, operativo dal 2009, dal 2012, anno in cui Dondi, all’ultimo anno di presidenza Fir, le sistemò a Parma. Nel 2015 e nel 2016, però, i Panthers hanno dovuto emigrare al Tardini (dopo triangolazioni Parma Calcio-Erreà-Comune di Parma) poiché non più graditi al Lanfranchi; stadio sovradimensionato, il Tardini, ma almeno … Nel 2017 hanno dovuto giocare l’80% delle partite casalinghe di regular season in uno stadio diverso ogni volta e sempre fuori dal territorio comunale; per la semifinale il Parma Calcio ha concesso il Tardini. Poi sono riusciti a ritrovare la quadra con Dondi e sono tornati. L’anno scorso il campionato non si è disputato causa pandemia. Quest’anno ci risiamo: Lanfranchi off limits. E sì che il terreno nuovo è a prova di “distruzione”. Il football americano non ha mai rovinato terreni, anche perché non si disputano le mischie. E pensare che quelli del rugby se la prendono con quelli del calcio, se non gli danno lo stadio, perché dicono che gli rovinano il campo. Oltretutto il terreno rifatto non lo rovinano manco le Zebre quando piove, sicché. Però c’è la manutenzione … Costringere una squadra che è sempre stata in simbiosi con quella di rugby a giocare partite di campionato su un campo d’allenamento (“hanno il loro campo, che giochino lì …”) o a Collecchio o a Noceto non è onorevole, né per la Fir né per il Comune di Parma che avrebbe le famigerate 5 finestre da poter utilizzare per l’uso del Lanfranchi. Credo che una soluzione, vera, vada trovata se Parma vuole dirsi veramente una città sportiva (o il rugby sport d’inclusione).

(foto Luana Nigri)

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